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Incontrarsi a Milano, con gusto e “Di Gusto”

Incontrarsi a Milano, con gusto e “Di Gusto”

Eventi  “Di Gusto” è un format di presentazione di produttori e ristoratori che diventa sempre più riconoscibile e utile per gli operatori del settore. Il 22 Novembre a Milano, nei locali di “PRESSO”, in via Marco Polo, destinati ad ospitare eventi  privati o aziendali, ha rappresentato  l’occasione per blogger e giornalisti di aggiornarsi “dal vivo”.
In campo enogastronomico l’aggiornamento professionale difficilmente  è solo su carta o per immagini, e quindi  si è proceduto a testare sul campo le proposte di una serie di aziende notissime o in fase di emersione: stiamo parlando di Birrificio  Poretti, Noberasco per la frutta secca, Dodò per marmellate e composte raffinate, Moretti “Voglie di Bosco” per tartufi, funghi e prodotti del sottobosco, Officine Vitae per il vino siciliano.
Il tutto condito dalla prorompente simpatia della provincia di Cremona, dispensata senza risparmio da alcuni personaggi tipici come la cucina della bassa: “Di Gusto”, infatti, vuole essere anche una vetrina per i ristoratori che non si accontentino della visibilità di provincia o della solita cerchia di clienti, ma siano decisi ad allargarsi. In senso buono, ovviamente.  

Tra i personaggi spicca lo chef “verace” Ferruccio Zavoli, della Trattoria Scolari di Casalbuttano (CR), che ha potuto dare un saggio di quel che si può ottenere, in quelle zone di provincia ancora così sorprendenti e goderecce,  quando si rispettano con intelligenza le tradizioni.  Il risotto ai funghi, il cotechino (portentoso: meriterebbe la Légion d’honneur! ) allo zabaione salato, i tortelli ai porcini e lo stracotto di guanciale con polenta hanno affrontato il giudizio severo di una piccola folla di influencer, giornalisti specializzati e blogger intervenuti alla serata. Superando l’esame a pieni voti, tanto per usare una metafora.

La tradizione è stata onorata da abbinamenti tradizionali ma anche no: il cotechino si è visto assegnare la birra 7 Luppoli Mielizia di Poretti e il vino  Nero d’Avola BIO di Officine Vitae, di nuovo la 7 Luppoli e il Catarratto BIO per i tortelli, mentre il più corposo guanciale se l’è vista con la 6 Luppoli Bock Rossa e con il Syrah delle Officine – più strutturato e profumato. 

La serata è stata animata dalla scrittrice e critica enogastronomica Roberta Schira, che ha accompagnato  gli ospiti attraverso questo breve ma intenso viaggio alla ricerca dei tesori nascosti dell’enogastronomia italiana, ovvero dei brand già noti ma proiettati verso nuovi spazi e opportunità di mercato. Per capire se il tesoro esista davvero e se le opportunità diventeranno un successo bisogna assaggiare e confrontare, non c’è altro modo: e allora arrivederci al prossimo “Di Gusto”.

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